LES MARATHON DES SABLES: ALESSANDRO MICHELUCCI

Oggi vogliamo farvi partecipe di un’intervista ad un grande atleta del nostro gruppo podistico: Alessandro Michelucci, il quale ha deciso di  affrontare una delle sfide più estreme per un corridore: la Marathon Des Sables.
Qui sotto troverete qualche info sulla corsa e alcuni consigli molto utili se mai vorreste provarla.

La Marathon Des Sables è un evento perfetto per chi cerca sfide estreme con se stesso e il proprio fisico. Si svolge nel deserto del Sahara, nel Marocco meridionale, normalmente in primavera, con temperature estreme sia di giorno (anche oltre i 30 gradi) che di notte (sotto i 15). I partecipanti percorrono 250 km in sette giorni, potendo correre anche di notte con i pasti ed il riposo consumati in una propria tenda. Una maratona che mischia corsa e sopravvivenza in cui l’organizzazione provvede attivamente solo all’approvvigionamento d’acqua (12 litri al giorno). Il resto è tutto in mano al corridore: tenda, sacco a pelo, cibo e attrezzatura sono scelte, anche strategiche, esclusivamente singole.

UN PISTOIESE ALLA MARATHON
Una vera e propria sfida con la natura, il proprio corpo e la propria mente, che quest’anno vedrà in corsa anche un pistoiese. La trentacinquesima edizione della Marathon, eccezionalmente dal 3 all’11 ottobre per la pandemia, avrà infatti fra i suoi partecipanti anche il nostro Alessandro Michelucci. Alessandro ha già affrontato tantissime sfide estreme in ogni condizione: dalle granfondo alpine sino al campionato italiano Ultratrail nel Gennargentu, dove nel 2018 colse una prestigiosa vittoria assoluta. Proprio da quel titolo ha avuto la certezza che tentare il viaggio in Marocco un giorno fosse un sogno realizzabile.

UN ALLENAMENTO ED UNA PIANIFICAZIONE SPECIALE
Per prepararsi a quest’evento fuori da ogni canone ha affrontato una dura preparazione e affinato le sue conoscenze sui materiali e le attrezzature. «Ho passato tantissimo tempo a cercare il giusto sacco a pelo e la tenda – ci ha rivelato Michelucci -. Ho dovuto persino ricucire le scarpe con un tessuto apposito per evitare che la sabbia mi entri all’altezza delle caviglie. Già questa ricerca è stata parecchio lunga perché la sabbia del deserto è finissima, sembra quasi farina, perciò ho dovuto valutare moltissimi materiali isolanti che potessero adattarsi alle scarpe. D’altronde non posso assolutamente lasciare nulla al caso: evitare qualsiasi noia fisica, come ad esempio le vesciche, è fondamentale».
L’allenamento che sta seguendo in questo periodo è altresì intenso: «Sono diverse settimane che vado a correre in spiaggia. Ora per fortuna è anche più facile perché ci sono meno turisti e quindi posso avere più libertà e tranquillità. Le caviglie e i piedi si stanno abituando molto bene al terreno sabbioso ed inoltre a breve inizierò anche a dormire in luoghi più scomodi del mio letto. Il corpo umano è una macchina perfetta: più lo si abitua ad una condizione e più lui risponde. Per questo nel mese precedente alla partenza per il Marocco dormirò prima sul divano e poi addirittura sul parquet. In questo modo quando sarò alla Marathon riuscirò a riposare al meglio nonostante il sonno sulla sabbia».

VIVERE LA MARATHON DES SABLES…
Sul lato motivazionale non ci saranno assolutamente ripensamenti: «Era da tanto che volevo affrontare la Marathon Des Sables. Però col lavoro, faccio il vivaista, e il resto mi tornava sempre scomodo. Quest’anno che si svolge d’ottobre non potevo tirarmi indietro. Sarà un’avventura nuova sotto moltissimi aspetti, ma l’adrenalina è già a mille». Anche sull’organizzazione permangono pochi dubbi: «Non ci lasceranno assolutamente soli. Fin da subito hanno chiarito che potevamo iscriverci, oltre che col vaccino e il tampone negativo, solo con i dovuti controlli fisici e cardiovascolari. All’atterraggio in Marocco faranno gli ultimi check e peseranno gli zaini. Faranno in modo che ogni concorrente avrà il necessario apporto calorico e liquido per affrontare tutte le tappe e, attraverso il Gps, ci monitoreranno passo passo. In caso di malesseri fisici interverranno tempestivamente e con le dovute procedure. Alla fine parteciperò ad una gara, non ad una passeggiata in solitudine».
Fra i tanti momenti che non vede l’ora di vivere Alessandro non ha dubbi: «Correre con la torcia di notte sulle dune. Sono esperienze che ti mettono in una simbiosi assoluta con la natura». Stessa consapevolezza con i timori: «Le tempeste di sabbia e gli animali. Per lo sbalzo termico ognuno sa come prepararsi a livello fisico e vestiario. C’è chi si porta un fornellino dietro ma io, per non avere troppo peso, punterò su una dieta fredda e sulle tute apposite. Tuttavia il vento e le conseguenti tempeste un po’ mi impensieriscono, così come la fauna locale. Mi basta dire che, nella lista degli oggetti indispensabili, l’organizzazione ha posto in cima la pompetta contro il veleno di scorpione o serpente. Dovremo certamente stare attenti con loro».

…MA NON SUBIRLA
Per finire Michelucci non esita a fare proclami sulla sua classifica: «Gareggerò nella categoria M1 riservata ai partecipanti fra i 40 ed i 50 anni. Ovviamente arrivare tra i primissimi sarà dura perché, sui quasi mille iscritti, tantissimi sono di caratura mondiale, specialmente gli europei. Tuttavia, come già detto, non vado laggiù per fare una scampagnata estrema. Il primo obiettivo sarà finire la Marathon mettendo alla prova le mie capacità e la mia esperienza, ma da atleta cercherò di piazzarmi il più in alto possibile nel mio gruppo». Sognare e puntare al top alla fine non guasta mai, nemmeno quando si dorme in una tenda sotto le stelle del deserto.

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